Progettazione impianti disidratazione fanghi biologici

La corretta progettazione di impianti disidratazione fanghi biologici risulta altamente strategica per i seguenti ordini di motivi.
Il fango di supero rappresenta il “prodotto” del trattamento biologico dei liquami: circa il 65% del carico organico influente si concentra nel fango di supero primario e secondario. Tuttavia, dal momento che il principale obiettivo del trattamento dei liquami è il raggiungimento degli standard di qualità all’effluente, nella progettazione e gestione di un impianto di depurazione si pone, in genere, maggiore attenzione alla linea acque piuttosto che alla linea fanghi.
D’altra parte, lo smaltimento dei fanghi rappresenta una delle voci principali dei costi di gestione: per tale ragione, da un lato dovrebbe essere data maggiore importanza alla linea fanghi in fase progettuale, valutando anche la possibilità di introdurre tecnologie “innovative”, dall’altro lato, in sede gestionale dovrebbero essere adottate procedure per verificare l’efficienza del processo e quindi ottimizzarne le condizioni di funzionamento.

Per quanto riguarda l’ispessimento dei fanghi, le più recenti innovazioni tecnologiche riguardano l’adattamento di macchine originariamente progettate per la disidratazione meccanica.
Gli sviluppi tecnologici che hanno interessato, negli ultimi anni, i sistemi di disidratazione meccanica dei fanghi sono stati rivolti al conseguimento dei seguenti obiettivi :
-lo sviluppo di apparecchiature funzionanti in continuo e capaci di ottenere livelli di disidratazione caratteristici delle filtropresse a camere; si tratta ad esempio delle apparecchiature HIP (High Intensità Press) e Burger Press, che adottano sistemi differenti per comprimere due tele filtranti tra le quali è realizzata una tenuta lungo i bordi;
-il miglioramento dei rendimenti di disidratazione raggiungibili con macchine centrifughe: le centrifughe ad alta concentrazione, il cui costo peraltro è del 50-100% superiore a quello della macchine convenzionali, consentono un incremento del tenore di secco rispetto a queste ultime di 5-8 punti percentuali; è stata inoltre sviluppata una macchina (Centipress) che riesce a ottenere un secco fino al 30%;
-la messa a punto di apparecchiature in grado di ottenere elevate percentuali di secco grazie ad una particolare efficienza della fase di compressione finale
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